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Ilan house
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Ilan House è una casa e al tempo stesso un prototipo di casa urbana a basso costo e a tempi di esecuzione ridottissimi a fronte però di un alto contenuto di design. Il proprietario, famoso gestore di ristoranti in Roma, ha chiesto, in un momento di forti investimenti in nuove attività, una casa che fosse pronta subito e costasse poco, dovendo lasciare la precedente abitazione ove era in affitto. Officinaleonardo ha fatto propria questa richiesta e si è concentrata anzitutto sull’ottimizzazione della distribuzione degli ambienti, senza per questo dover stravolgere tutto con il conseguente rischio di alte spese di intervento. Secondariamente, puntando comunque su un’originalità che avrebbe catturato l’occhio a fronte di altri dettagli lasciati invariati, si è pensato a materiali interessanti, con un certo gradiente di fascino e una grande resistenza meccanica, dai costi molto contenuti, prodotti dai grandi marchi italiani. Così è nata l’idea di superfici sinuose nel grande living (di oltre 60 mq) che come morbidi scogli sardi (rivestiti in materiale lapideo) andassero a caratterizzare l’ampia superficie definendo gli spazi destinati alla grande cucina, alla zona pranzo e all’ingresso, caratterizzato anche da un trattamento delle superfici con un motivo tridimensionale a onde, sottolineato da un’illuminazione led RGB; la stessa illuminazione è stata inserita anche in corrispondenza dei movimenti dei soffitti e delle pareti curvilinee, quasi a staccarle da pavimento e soffitto per sottolineare ulteriormente il concetto di “scoglio” o sasso autonomo (questi infatti neanche toccano le pareti perimetrali, presentando profonde cesure o elementi vetrati di contatto) e con le sue variazioni cromatiche consente di creare diverse atmosfere nel corso della giornata o della serata. Il primo “scoglio” , la cucina, presenta un’ampio taglio orizzontale che permette la continuità visiva tra gli ambienti, nota caratteristica dei lavori dello studio Officinaleonardo, e consente, con il suo collegamento diretto al salone, alla numerosa famiglia di stare in contatto nei diversi momenti della giornata, di cenare tutti insieme nella cucina o di passare rapidamente nella zona pranzo. E’ stato pensato per essere rivestito in geopietra flessibile, arenaria o calcarea, ma si presta, nell’intenzione dei designer di prototipo ripetibile, anche ad esser dipinto a contrasto o a tono con le altre pareti dell’ambiente in cui è ospitato. Il secondo scoglio era destinato progettualmente a uno studiolo/spogliatoioi prospettante sulla zona pranzo , che prendeva luce da una chiostrina del palazzo, sempre con un taglio finestrato, ma nella realizzazione si è “contratto” fino a diventare un mobilio in muratura che fungesse da ricovero per il vasellame. Infine il terzo scoglio è un mobile/parete su ruote, sempre riproponente la stessa forma sinuosa declinata però con differenti angolazioni, che filtra l’ingresso proponendo uno spazio in cui riporre soprabiti, scarpe, ombrelli e una bicicletta, ma facilmente spostabile qualora nelle festività si organizzino delle grandi cene (ove già ora il tavolo da pranzo ospita comodamente 10 persone). La zona notte presenta “meno” variazioni (si fa per dire), rispetto alla planimetria originale, se si fa eccezione per lo spostamento dalla cucina che una volta era irrazionalmente collocata in fondo alla casa, e alla disposizione dei servizi igienici, passati da uno a tre! C’è uno spazio cerniera arredato – che dal salone si fa notare per la sua grande porta tutt’altezza e invisibile, dotata di maniglione (realizzata su misura in falegnameria) - che svincola i diversi ambienti: una zona padronale con camera da letto e ampio bagno diviso a sua volta in tre fasce, ossia un’ampia cabina doccia vetrata, con tanto di finestra e sistema a cascata e a idrogetti; la parte centrale, rialzata, di ingresso, con il lavabo e infine, tramite una scorrevole la zona wc – bidet con scaldasalviette e ulteriormente scaldata da un interessante rivestimento in pietra illuminato da led RGB. Stessa filosofia si è seguita negli altri due bagni (di cui uno per gli ospiti, nel salone). Seguono le due camere da letto per i 3 figli e infine una camera per la tata, con accesso tramite L’Invisibile filoparete, con tanto di zona lavanderia, che in futuro potrà essere riconvertita in camera per una delle due sorelle con un quarto bagno di pertinenza.
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