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VALUTAZIONE DI TRASFERIMENTO NEI NUOVI UFFICI ROMANI DELLA SOCIETA’ OGILVY & MATHER

 

 

OFFICINALEONARDO – ARCHITETTURA ARTE DESIGN

 

 

 

Il trasferimento nei nuovi uffici parte dalla necessità di razionalizzare il quadro delle spese annue, oltre che di rendere più confortevole l’uso di spazi non più desolatamente semivuoti o vuoti, avvicinando funzionalmente le diverse squadre di lavoro dell’agenzia. Scopo non secondario è anche quello di evitare la sensazione negativa in un nuovo cliente  che nell’agenzia lavori solo la metà della gente o che, peggio, la compagnia sia in retrocessione o difficoltà, mentre al tempo stesso si contengono le spese di gestione degli spazi e si evitano sprechi energetici decisamente in “controtendenza”!

 

Questo trasferimento però non dovrebbe comportare un calo di livello nella caratterizzazione e nella dotazione degli spazi, né tanto meno una perdita di immagine, cioè di prestigio e fascino che una compagnia pubblicitaria dovrebbe ispirare. Soprattutto tenendo conto del ruolo svolto dalla sede e dei suoi importanti clienti, che ne autorizzano un minimum non derogabile di livello di allestimento.

 

Ciò si traduce nel dover considerare un periodo di ammortamento dell’investimento che non può prescindere dalla valutazione del medio periodo, ossia dai 3 ai 5 anni, considerato il notevole risparmio annuo che si ottiene attuando il trasferimento (a fronte dell’ampiezza degli spazi che occorrerebbe rinnovare totalmente e riallestire), ma non si può andar al di sotto di un budget minimo di spesa, cosa che si tradurrebbe in un danno di immagine, considerato l’attuale livello di ristrutturazione degli uffici nella sede di via Pio Emanuelli, che oltretutto ha richiesto un non indifferente costo al momento della loro fondazione.

 

Nella valutazione di convenienza affrontata dal nostro studio rientra anche un’ipotesi di allestimento degli spazi, così come richiesto, pur con tutti i limiti del poco tempo a disposizione per poter vedere gli spazi e farli valutare in maniera esauriente da un’impresa specializzata e da tutti gli attori del processo. Ragion per cui le valutazioni effettuate sull’entità degli interventi necessari, come l’ipotetico costo di  componenti aggiuntive di allestimento, sono da considerarsi di massima, non utilizzabili come preventivo ufficiale. Così come la proposta progettuale di Officinaleonardo  non può contenere renders o quanto di meglio per dare l’esatta percezione di come potrebbero essere sistemati gli spazi, né è approfondita in maniera esatta dal punto di vista planimetrico e quindi tanto meno utilizzabile in via esecutiva. Un primo studio a cui, in caso di riscontro positivo, far seguire un vero progetto di massima.

 

Il punto da cui sia la valutazione economica che quella progettuale partono, sono gli attuali elementi fisici di cui è possibile il trasferimento da uno spazio all’altro senza che ciò ne comprometta la loro integrità, la necessità di rinnovare parte dell’impianto tecnico e di ridare luce agli spazi, non solo in senso letterario, ma anche intervenendo sulle pitture e i toni delle componenti primarie, la richiesta di eseguire una nuova pavimentazione (vista la non agibilità della preesistente) di pregio, in parquet o materiale compatibile, che uniformi gli spazi, dopo la rimozione di tutti gli elementi non necessari e la creazione delle aree open space necessarie, e che dia tono e calore agli interni, magari riprendendo i colori aziendali, in maniera non sfacciata, ma solo subliminalmente suggerita.

 

Secondariamente sono stati introdotti elementi di caratterizzazione, suddivisione e apparati funzionali all’attività svolta, come ad esempio la realizzazione di un desk alla reception, nei colori aziendali, che oltre a segnare il varco di ingresso alla società attraverso un elemento ponte, e a  creare un angolo attesa informale mediante delle panche di seduta - il tutto formalmente connesso come fosse una sorta di snake che interseca lo spazio - informa i clienti sulle ultime realizzazioni della Ogilvy & Mather attraverso degli screen inseriti nel desk e nell’elemento ponte

La necessità di avere dei punti forti di riferimento che creino una immagine di “comunicazione”  all’interno della sede, ci porta ad elaborare, nella sezione progettuale, una ristrutturazione dei vecchi bagni un po’ più incisiva, che oltre a contemplare nuovi materiali e componenti al loro interno, all’esterno presenti una forma polilobata, una quinta formale rivestita in un materiale caldo come potrebbe essere una moquette in fibra di cocco e lana o dei pannelli in legno, posti in opera dalla stessa impresa responsabile dei lavori all’interno degli spazi. Si creerebbe così uno spazio molto morbido e informale ideale ad accogliere l’attuale sala di attesa e a rappresentare un punto di pausa o di braistorming non necessariamente collegato alla schematicità delle aree lavoro con le loro scrivanie, completato quindi  da un lungo bancone alto.

 

Prossima a questa area potrebbe essere collocata la sala riunioni, pensata in più varianti, ma comunque punto focale dell’intervento, una sorta di corpo estraneo alloggiato all’interno dello spazio, da questo formalmente e concettualmente autonomo. Un corpo ovale in muratura o con pareti e struttura in ferro, dipinto di un colore acceso (giallo o anche, a ripetere, lo stesso colore rosso carmine del logo aziendale) con sopra impresso il logo, con un intero settore apribile tramite elementi a scorrere, per connettersi all’area open space e diventare all’occorrenza, un comodo piccolo auditorio, completo di apparato proiezione (tramite la rotazione dello stesso su perno, passando così da uno schermo posto in continuità con il tavolo riunioni, come è allo stato attuale delle cose, a uno schermo posto alle spalle di quello che in tale maniera viene a diventare il tavolo dei conferenzieri). A seconda dei diversi livelli di investimento si può realizzare un oggetto più o meno caratterizzato, in posizione allineata al lato finestrato della sede che guarda verso il retro, in modo da non togliere luce e vista “nobile” agli spazi lavoro e agli open space (principio che ha guidato anche la suddivisione e distribuzione degli altri spazi, in modo da massimizzare il comfort psicologico di chi lavora)  oppure in posizione totalmente eccentrica, diagonalmente traverso rispetto allo spazio.

 

Altri elementi caratterizzanti , in una ipotesi di restyling più approfondito, potrebbero essere la crerazione di un involucro vetrato che ospiti l’ufficio del manager responsabile, autonomo da pareti e pilastri, assolutamente trasparente (anche se schermabile) e leggero, nonché un ingresso più simbolico, attraverso un tunnel in lamiera di ferro vergine, con il passaggio pedonale sollevato e la luce dal basso che enfatizza, pur nelle misure contenute del tutto, questo “passaggio”, l’ingresso alla Ogilvy & Mather, il cui logo sia ben visibile sulle pareti metalliche.

 

Inoltre sono stati inseriti elementi funzionali quali una sala archivio, per poter permettere una comoda allocazione  di tutti i master o altro materiale delle campagne pubblicitarie eseguite, almeno nei 5 anni di lavoro precedente.

Unica considerazione degna di nota è il fatto che comunque nella nuova collocazione saranno disponibili oltre 300 mq in meno, cosa non del tutto irrilevante, nonostante l’esubero di uffici all’attuale stato. Cosa che renderà necessario per tutti qualche sacrificio, qualche rinuncia, in merito allo spazio disponibile per gli uffici singoli, o eventualmente per l’affaccio, dal momento che la planimetria segue una via obbligata, costretta dal collocamento dei punti fissi (bagni e CET) e da quelli scelti (sala riunioni). Inoltre nella distribuzione degli spazi si è tenuto conto anche di un ideale percorso gerarchico, sebbene non necessario, che colloca simbolicamente per primo lo spazio manager (ma questo, non essendo occupato per parte della settimana, potrebbe strategicamente anche trovare altra sistemazione), a seguire gli spazi lavoro collettivi (open, con a fronte la sala riunioni, baricentrica) e in fondo gli spazi direttivi; inoltre lo spazio “copia e incolla”, cioè caratterizzato dal centro copie e dall’area incollo è non soltanto vicina all’area creativi ma anche a quella account .

 

 

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